A guidare quegli inconsapevoli pionieri della storia della Cooperazione di Credito nel nostro Paese fu Leone Wollemborg (1859-1932). Nato a Padova e discendente da una famiglia ebraica, fu economista, giornalista e politico italiano; giovane laureato in giurisprudenza e appassionato di studi economici, si era interessato all’opera di Federico Guglielmo Raiffeisen, fondatore negli anni ’40 dell’Ottocento delle omonime Casse in Germania, arrivando a proporre di esportare in Italia il modello tedesco. L’obiettivo dichiarato era quello di aiutare fittavoli, piccoli proprietari, e in genere tutto il mondo agricolo a sollevarsi dalla miseria e a liberarsi dagli usurai con la concessione di prestiti in denaro a basso interesse e a lunghe scadenze.
Dopo il fondamentale passaggio di Loreggia, nei decenni seguenti fu l’opera del cattolicesimo sociale a radicare e dare una connotazione popolare all’avventura del credito cooperativo: l’enciclica Rerum Novarum di Papa leone XIII (1891) diede una spinta decisiva all’impegno sociale dei cattolici nelle più diverse forme e modalità, facendo crescere lo spirito cooperativistico nel Paese.
140 anni fa prendeva avvio un’esperienza che dall’Ottocento ai giorni nostri ha attraversato le vicende di tre secoli della storia italiana e che ancora oggi è protagonista dello sviluppo dei territori e delle comunità ove il credito Cooperativo è presente. Le Casse Rurali prima e le Banche di Credito Cooperativo poi, hanno svolto e continuano a svolgere una fondamentale azione di sostegno alle famiglie, ai coltivatori, agli artigiani e alle piccole e medie imprese, il vero tessuto connettivo e la colonna vertebrale dell’economia del nostro Paese.
Per celebrare questo importante anniversario, martedì 20 giugno, nella villa Wollemborg di Loreggia, si è svolto un seminario organizzato da Federcasse dal titolo “Credito Cooperativo. Giovane da 140 anni”, al quale ha preso parte anche il Presidente di BCC Milano, Giuseppe Maino, nella sua veste di Presidente del Gruppo bancario Iccrea.
